FAQ

Impianti fotovoltaici - Energie alternative

Lavaggio dei moduli fotovoltaici, perché va fatto?

La pulizia dei pannelli solari fotovoltaici è importante, in quanto a causa degli agenti atmosferici, fumi delle attività produttive, deiezione organiche cristallizzate, comportano un graduale abbassamento della recettività dei pannelli, che varia a seconda delle situazioni ambientali e locali.

Perdere anche il 12% sul rendimento dell’impianto significa molto….in termini di mancata energia immessa in rete e quindi non pagata….

E’ consigliabile effettuare una pulizia ordinaria, generalmente stagionale, che si occuperà di detergere e ripulire il pannello dalla sporcizia accumulata.

Lavaggio dei moduli fotovoltaici, come fare?

Il pannello solare si sciacqua e si pulisce anche con i fenomeni atmosferici come la pioggia, ma questo non è bastevole per la sua detersione: occorre utilizzare dell’acqua corrente e una spugnetta non abrasiva. Si ottengono degli ottimi risultati anche con una spugnetta dei piatti, passandola sul vetro dalla parte morbida.
Se, invece, il pannello avesse bisogno di una maggiore pulizia a causa di incrostazioni, l’ideale è scegliere un detergente antistatico, che scaccia l’acqua formando una sorta di pellicola protettiva e allo stesso tempo elimina le sostanze grasse come lo smog, il calcare, la fuliggine o residui organici cristallizzati sul vetro.

Non posso salire sul tetto per pulire l’impianto, come posso fare?

Sul mercato, esistono delle ditte specializzate che eseguono lavori di pulizia e manutenzione di impianti fotovoltaici e con prezzi modici, che si aggirano intorno alle 100-150 euro: potrete togliervi questo pensiero, soprattutto se non potete effettuare la pulizia perché non avete o non potete accedere all’uscita per il vostro tetto.

Manutenzione dei moduli fotovoltaici

Gli interventi di manutenzione di un impianto fotovoltaico si suddividono in:

–   controllo degli inverter tramite i led indicatori per garantirsi l’efficienza nel funzionamento;
–   controllo delle connessioni dei cavi, dei sistemi di monitoraggio remoto, degli interruttori, dei fusibili e dei caricabatteria;
Qualsiasi intervento di manutenzione e su ogni tipologia di impianto fotovoltaico è necessario sia effettuato da personale specializzato, che conosca i processi elettrici dell’intero sistema e le misure di sicurezza necessarie per avviare i lavori.

Posso spostare il mio impianto fotovoltaico ?

Se l’impianto fotovoltaico è soggetto ad incentivo da parte del GSE, tale operazione non può essere fatta; pena il decadimento degli incentivi stessi e la decurtazione di quanto percepito fin ora.

Posso cambiare l’iban dove vengono versati i contributi GSE ?

Nel portale GSE c’è un apposita sezione dove si possono comunicare i nuovi dati bancari.
Si ricorda di effettuare il cambio anche alla sezione SCABIO SUL POSTO SSP

Che cosa significa KW/P?

Nel sistema solare fotovoltaico i KW/p costituiscono i chilowatt di picco, ovvero la massima potenza che i moduli di un impianto possono raggiungere nell’assorbimento delle radiazioni solari, il che corrisponde alla condizione ottimale e a una situazione di massimo rendimento termico. Da non confondere con i KW, parametro dell’utenza elettrica.

Si può installare un impianto fotovoltaico in un condominio?

Il condominio può installare l’impianto nelle parti comuni per produrre energia per tutti i condomini o anche solo per alcuni di questi, fermo restando l’autorizzazione all’unanimità (è infatti possibile che, alcuni condomini non vogliano partecipare all’installazione e fruire del sistema fotovoltaico).

L'impianto fotovoltaico funziona anche con basso irraggiamento solare?

Si, i moduli fotovoltaici sono in grado di catturare ogni piccola radiazione solare e convertirla in energia fruibile per alimentare un’unità abitativa, a patto di seguire le semplici regole di installazione, inclinazione e orientamento dei pannelli.

Posso installare un impianto fotovoltaico in una casa in campagna non raggiunta dall'Enel?

Si. Per le utenze isolate, (sia in campagna che in montagna) potete optare per un impianto fotovoltaico stand alone

Se il clima è spesso piovoso, il mio impianto fotovoltaico funziona nello stesso modo?

L’impianto fotovoltaico è studiato e progettato per catturare le radiazioni solari in situazioni di cielo coperto e pioggia, anche se i valori di produzione di energia sono nettamente minori rispetto a situazioni di irraggiamento solare. Se dovesse capitare, però, che la produzione di energia elettrica fosse insufficiente, è sempre possibile prelevare la corrente elettrica dal vostro gestore.

Quanto spazio occorre per un impianto?

Ogni modulo fotovoltaico misura circa 1700x1000x25 mm pertanto per realizzare 1 kW di impianto fotovoltaico occorrono almeno 4 moduli da 250 Wp e una superficie di 7 mq.

A carico di chi sono le spese per l’eventuale smaltimento dei moduli fotovoltaici?

Se i moduli sono certificati e affiliati ad un consorzio “Cobat” per lo smaltimento a fine vita dei moduli fotovoltaici, questi ultimi a costo zero, (in quanto incluso nel prezzo del modulo fotovoltaico), si occuperà del ritiro e smaltimento di tutti i moduli fotovoltaici prodotti.

Che cosa è il servizio di Scambio sul posto (SSP)?

Lo Scambio sul posto (SSP) è un servizio del GSE che consente di immettere in Rete il surplus di energia elettrica (prodotta ma non immediatamente autoconsumata). L’energia immessa in Rete viene acquistata dal GSE in base al prezzo medio di mercato dell’energia elettrica, mentre l’energia prelevata viene fatturata dal proprio Gestore di Rete (Enel, Sorgenia o altri) sulla consueta bolletta. Nella realtà quindi non avviene un vero e proprio scambio di energia tra quello che si produce e quello che si consuma, ma si ha un’immissione in Rete sulla base della quale si riceve il rimborso. Per i propri prelievi di energia si continuano a pagare i consumi in bolletta in ogni caso ridotti grazie all’energia prodotta dall’impianto, autoconsumata sul momento.

Impianti elettrici – Area pratica

Quali sono i tipi di differenziali presenti nel mercato?

Gli interruttori differenziali possono essere di tre tipi:
– Tipo AC: lo sgancio è assicurato per correnti verso terra alternate sinusoidali;
– Tipo A: lo sgancio è assicurato per correnti verso terra alternate sinusoidali e unidirezionali pulsanti;
– Tipo B: lo sgancio è assicurato per correnti verso terra alternate sinusoidali, unidirezionali pulsanti e continue.

L’impianto elettrico di un immobile ha il conduttore di protezione di colore giallo. Cosa devo fare?

Nei vecchi impianti è ancora ammissibile che il conduttore di protezione sia ancora di colore giallo, come richiedevano le norme fino al 1969. se non è di colore giallo lo si può identificare con una fascetta giallo-verde dove è possibile realizzare derivazioni (tratti terminali).

Quali sono i tipi di UPS maggiormente in uso?

-(off-line)-In questo tipo di gruppo di continuità il carico è normalmente alimentato dalla rete, ed è automaticamente commutato sull’UPS all’insorgere di un’interruzione, buco di tensione o distorsione d’onda in un tempo molto breve (5 a 10 ms). Gli UPS di tipo off-line hanno un elevato rendimento, ma il carico, essendo normalmente alimentato dalla rete, è soggetto dalle perturbazioni della rete stessa.

-(on-line)-in questo tipo di gruppo di continuità il carico è alimentato in condizioni ordinarie attraverso l’inverter (convertitore DC/AC). Questi UPS on-line alimentano sempre il carico e dunque forniscono un’alimentazione priva di perturbazioni.

Posa interrata delle tubazioni quali criteri devo seguire?

I cavi per posa interrata devono sempre:
– essere dotati di guaina protettiva (doppio isolamento)
– protetti contro lo schiacciamento, quando si prevede in superficie il passaggio di mezzi pesanti
– protetti contro i danni che possono essere provocati da eventuali scavi manuali e meccanici

I cavi collocati direttamente nel terreno, eventualmente posati su di un alveo di sabbia, devono essere interrati ad una profondità minima di almeno 0,5 m e
– devono possedere un’armatura metallica di spessore non inferiore a 0,8 mm
– oppure una protezione meccanica supplementare per tutta la lunghezza
– se il cavo è armato e posato senza ulteriore protezione meccanica la sua posizione è bene che sia segnalata da apposito nastro monitore

Prova dei differenziali, come posso effettuarla?

La maggior parte degli interruttori differenziali sono dotati di un pulsante di test integrato. Tuttavia, persino una prova eseguita con questa modalità non conferma necessariamente il corretto funzionamento del dispositivo.
Per verificare che il differenziale funzioni correttamente in condizioni di guasto, è infatti necessario effettuare ulteriori verifiche sia per misurare il tempo che la corrente di intervento effettiva (test effettuabile tramite apposita apparecchiatura)

Quali sono le distanze da rispettare nei locali bagni e docce?

Le zone circostanti alla vasca o al piatto doccia di suddividono in:
– zona 0: volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia
– zona 1: è la zona delimitata dalla superficie verticale circoscritta alla vasca o al piatto doccia, per una altezza di 2,25 m
– zona 2: è la zona compresa fra la zona 1 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione della zona 1, distante 0,6 m, per un’altezza di 2,25 m
– zona 3: è la zona compresa fra la zona 2 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione esterna della zona 2, distanza 2,4 m per un’altezza di 2,25 m.

Messa a terra dei ponteggi, quando è richiesta ?

– Quando è una struttura di notevoli dimensioni
Quindi, secondo la valutazione del rischio di fulminazione dovuta a scariche di origine atmosferica il rischio di fulminazione supera quello tollerabile dalla norma
– Quando è una massa estranea
Il ponteggio appoggia sul terreno tramite i piedini e costituisce quindi un dispersore naturale di fatto.
Quando la resistenza verso terra del ponteggio è inferiore a 200 ohm, il ponteggio costituisce una massa estranea, e quindi va collegato a terra ai fini dell’equipotenzialità allo stesso impianto di terra esistente al quale sono collegate le masse.

Si ricorda che una massa è una parte che può andare in tensione a seguito di un guasto all’isolamento principale.
– Presenza di cavi: se i cavi sono in classe II (doppio isolamento, quali FG7O-R – H07RN-F) o in classe I (N07V-K) ma posati entro tubazioni, la messa a terra della struttura non serve
– Se nella struttura sono montati apparecchi di illuminazione di classe I (un apparecchio è di classe I quando presenta solo l’isolamento principale.
Gli apparecchi di classe II invece presentano due isolamenti e sono contraddistinti dal seguente simbolo:

Posso installare una presa con asse di inserzione verticale?

NO. L’asse di inserzione delle prese deve essere verticale. In nessun caso è ammessa l’inserzione orizzontale

Quando sono indispensabili le prese a spina di tipo industriale?

Questo tipo di prese sono necessarie:
– per prese a spina monofasi 2P+T con corrente nominale superiore a 16 A;
– per prese a spina trifasi;
– quando è previsto un utilizzo gravoso (urti e vibrazioni)

Impianti elettrici – Area tecnica

Quando è obbligatorio il progetto da parte di un professionista?

Il Decreto 22 gennaio 2008, n. 37 ha reso sempre obbligatorio il progetto degli impianti elettrici
(in alcuni casi lo può firmare il responsabile tecnico di impresa installatrice – in altri un professionista iscritto all’albo)

Il progetto deve essere redatto da un professionista iscritto ad albo professionale nei seguenti casi:

– Utenze condominiali che abbiano Potenza impegnata superiore a 6 kW
– Unità abitative con superficie maggiore di 400 m2
– Unità abitative con potenza impegnata superiore a 6 kW
– Edifici adibiti ad attività produttive, commercio, terziario ed altri usi: quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000V
– Edifici adibiti ad attività produttive, commercio, terziario ed altri usi , quando la superficie è maggiore di 200 mq
– Edifici adibiti ad attività produttive, commercio, terziario ed altri usi quando le utenze sono alimentate in bassa tensione con potenza impegnata superiore a 6 kW
– Unità immobiliari generiche: quando l’unità immobiliare è provvista, anche parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica, ovvero:
• Locali ad uso medico
• Locali ad uso estetico
• Luoghi con pericolo d’esplosione
• Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio

Quali sono le lettere pertinenti alle competenze professionali?

Decreto 22 gennaio 2008, n.37
A – Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonche’ gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere;
B – Impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;
C – Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
D – Impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
E – Impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;
F – Impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
– Impianti di protezione antincendio.

Chi può accedere alle detrazioni IRPEF del 50%?

Possono accedere alla detrazione non solo i proprietari degli immobili sui quali vengono realizzati gli impianti, ma anche gli inquilini o i comodatari. Nello specifico:
– il proprietario o il nudo proprietario;
– il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
– l’inquilino o il comodatario;
– i soci di cooperative divise e indivise;
– i soci delle società semplici;
– gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Come si suddividono le aree con rischio di esplosione per la presenza di gas – vapori – nebbie?

Le aree con rischio di esplosione si suddividono in :

ZONA 0: Continua, per lunghi o spesso
ZONA 1: Probabile durante le normali attività
ZONA 2: Non probabile durante le normali attività: nel caso solo di breve durata

Come si suddividono le aree con rischio di esplosione per la presenza di POLVERI?

Le aree con rischio di esplosione si suddividono in :

ZONA 20: Continua, per lunghi o spesso
ZONA 21: Probabile durante le normali attività
ZONA 22: Non probabile durante le normali attività: nel caso solo di breve durata

Come si suddividono le aree a maggior rischio in caso di incendio (per rischio elettrico)?

Luoghi di tipo A: elevata densità di affollamento o elevato tempo di sfollamento in caso di incendio (scuole, teatri, cinema….) oppure elevato danno ad animali e cose (musei, allevamenti).

Luoghi di tipo B: strutture portanti combustibili, (baita in legno….)

Luoghi di tipo C: lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito di materiali infiammabili o combustibili con classe del compartimento antincendio superiore a 30.

Come si suddividono i locali ad uso estetico?

Locali estetici di gruppo 0: Locali nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate.

Locali estetici di gruppo 1: Locali in cui si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate.
Le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate esternamente oppure invasivamente entro qualsiasi parte del corpo.

Come si suddividono i locali ad uso medico?

Locali medici di gruppo 0: Locali medici nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate.

Locali medici di gruppo 1: Locali medici in cui si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate.
Le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate esternamente oppure invasivamente entro qualsiasi parte del corpo ad eccezione della zona cardiaca.

Locali medici di gruppo 2: Locali medici in cui si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate destinate ad essere utilizzate in interventi intracardiaci o in operazioni chirurgiche.
Un intervento è intracardiaco quando un conduttore elettrico è posto dentro la zona cardiaca del paziente, oppure è probabile che entri a contatto con il cuore, mentre tale conduttore è accessibile all’ esterno.

Dichiarazione di rispondenza, quando va fatta?

Nel caso in cui la dichiarazione di conformità prevista, non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è
sostituito (per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore del decreto 37/08) – da una dichiarazione di
rispondenza (DI.RI.)
La DI.RI viene rilasciata:
– Da un professionista iscritto all’albo professionale per gli impianti con obbligo di progetto
– Dall’installatore stesso quando non ricadente in ambienti con obbligo di progetto

Installazione e motorizzazione di cancelli elettrici – Quali responsabilità? Quale documentazione è necessaria?

Per installazione di un cancello motorizzato si intendono tutte quelle opere che riguardano la posa in opera di:
– Fotocellule
– Motore
– Inseritore manuale
– Finecorsa
– Ecc.

Per motorizzazione di un cancello si intendono tutte le opere di alimentazione del motore del cancello:
– posa della linea di alimentazione
– collegamento ai morsetti del contatore

Nel caso di installazione di un cancello motorizzato dovrà rilasciare una DICHIARAZIONE “CE” DI CONFORMITA’
Se il suo compito è anche quello di alimentarlo dovrà rilasciare anche una DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ sempre con il modello standard per gli impianti elettrici.

Quali sono le dotazioni minime richieste per adempiere agli obblighi normativi?

La Noma CEI 64/8 V3 – parte 3 fornisce indicazioni per realizzare impianti elettrici residenziali con più elevati standard di sicurezza, maggior comfort e MAGGIOR FUNZIONALITA’ IMPIANTISTICHE.

La norma prevede 3 livelli prestazionali ben distinti dove:
– Livello 1
È il livello base, per chi sceglie l’essenziale. Prevede accorgimenti per migliorare la sicurezza

– Livello 2
È il livello standard, per chi sceglie un livello di fruibilità, sicurezza, comfort adeguati alle esigenze dei moderni impianti residenziali
Oltre ad un maggior numero di prese e luci infatti si prevede l’aggiunta del videocitofono e dell’impianto di rilevazione antintrusione

– Livello 3
È il livello domotico, destinata a chi sceglie una casa ai massimi standard di efficienza, sicurezza e comfort.
Questo livello prevede la dotazione domotica e tutte le sue possibili applicazioni (controllo carichi, luci, scenari ecc)

Qual è la tensione di contatto limite nei sistemi TT (ambienti con tensione 230/400 V – sistema TT)?

50V: Per gli impianti elettrici, nei locali ordinari
25V: Per gli impianti elettrici, nei locali adibiti ad uso medico e nelle strutture adibite ad uso agricolo e zootecnico

Denuncie impianto di messa a terra dpr 462/01

Chi deve richiedere le verifiche periodiche degli impianti previsti dal DPR 462/01 ?

Le verifiche periodiche degli impianti previsti dal D.P.R. 462/01 devono essere richieste dal datore di lavoro

Chi può effettuare le verifiche degli impianti previsti dal DPR 462/01 ?

Per l’effettuazione delle verifiche degli impianti previsti dal D.P.R. 462/01 il datore di lavoro può rivolgersi all ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero dello sviluppo economico

Ogni quanto tempo devono essere effettuate le verifiche periodiche degli impianti previsti dal DPR 462/01 ?

Le verifiche periodiche degli impianti previsti dal D.P.R. 462/01devono essere eseguite ogni cinque anni ad esclusione degli impianti installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico, negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio e degli impianti installati in luoghi con pericolo di esplosione per i quali la periodicità è due anni.

Tutti gli impianti elettrici installati nei luoghi con pericolo di esplosione sono soggetti ad omologazione e a verifica periodica?

No, il datore di lavoro deve provvedere affinché siano effettuate l’ omologazione e le successive verifiche periodiche solo degli impianti elettrici installati nelle zone 0, 1, 20 e 21 ai sensi dell’ allegato XLIX del D.lgs. 81/08

Che documenti devo mostrare al verificatore, durante la verifica?

E’ bene tenere a portata di mano tutta la documentazione relativa all’impianto elettrico: verbali precedenti, dichiarazione di conformità dell’ impianto (37/08) redatta dall’installatore, progetto dell’ impianto (ove previsto), ecc